Monday, November 27, 2006

Un corpo tra realtà e sogno!

Metamorphosis of Narcissus, 1937
Salvador Dali

Un corpo che è tutto, composto da occhi che ridono, piangono, esprimono, si illuminano, si incupiscono, si perdono, si incuriosiscono, si spengono, vedono e hanno visto, forse anche troppo, che sono vuoti e che addirittura non ci sono, da mani che sono strumenti di piacere, tortura, aiuto, mezzi per spogliare, toccare, strangolare, accoltellare, accarezzare, da capelli lucenti, lunghi, che cadono, ricrescono, si spezzano, corti, diradati fino a mostrare la cute, grigi, bianchi, scuri, neri, da una bocca che ride, parla, espella, lecca, bacia, mangia, succhia, morde anche al punto di strappare via, da un cuore che ama, odia, si crepa per arrivare anche a rompersi, si indurisce fino a diventare di pietra, che batte e pompa sangue, sangue rosso e dolce che circola in vene che si intravedono dalla pelle, pelle bianca, bruciata, smagliata, morbida, screpolata, tagliata, che fa da involucro ad un corpo, un corpo che ha come utilizzo quello di sorreggere una testa, una testa che contiene una mente la quale è il peggior nemico di quel corpo, una mente che obbliga il corpo a vivere sulla propria pelle gli eccessi, un corpo che ha vissuto l'imposizione severe di regole e ordine per poi vivere il rifiuto totale di limiti, il caos, vivendo tutto all'estremo, nel godimento e nella sofferenza, nei piaceri e nei disgusti, un corpo che lotta con l'immagine che ha di se la sua mente, che diminuisce fino a quasi scomparire e aumenta fino a diventare ripugnante, al punto di non riconosersi più, un corpo più forte che schiaccia uno più debole, un corpo sinuoso e graziato, tanti corpi mutilati e deformati che lottano in un arena, che si tolgono le viscere a vicenda e le usano come armi per strangolarsi, tanti corpi appesi da queste viscere, un corpo, nel giardino dei nonni, che viene aperto, svuotato degli organi e riempito di materiale artificiale, ricucito e appeso con una corda al collo da un albero, un corpo che vola, un corpo che fluttua che non ha peso ed è libero, un corpo che scende un tunnel correndo sempre più giù, inseguendo qualcosa per trovarsi in una botola con una luce molto forte ma quando si gira per andare via vede che i passaggi si sono chiusi tutti e che i muri iniziano a stringersi, si rannicchia più che può ma poi si rende conto che sta per morire schiacciato e che l'unico modo per salvarsi è quello di svegliarsi, ci riesce colpendosi, un corpo che salva la vita ad un'altra per poi toglierla ad un'altra ancora per salvarsi la propria, un corpo che sa che sta per morire ma non ha paura, prova una gran tranquillità, la sensazione di morire felice senza rimorsi o rimpianti, un corpo proibito e uno a disposizione di tutti, un corpo che piace e si piace e uno che è disprezzato e si disprezza, un corpo che ama un'altro e uno che odia un'altro, un corpo che si mostra e uno che si nasconde, due corpi nudi, coperti di un fluido colorato, che copulano e si muovono in simbiosi provando piacere, due corpi nudi che si respingo e altri due invece che si desiderano ardentamente, con passione, un corpo che desidera un'altro e questo che lo rifiuta, un corpo che non capisce come può piacere ad un'altro, un corpo che tocca e uno che viene toccato irrigidendosi dal contatto, un corpo che l'unico contatto che riconosce è quello doloroso e si sente a disagio quando non è così, così va alla ricerca del dolore e se non lo trova da altri se lo procura da se, un corpo che si autolesiona e prova un'immenso piacere nel farlo, nel stare male, un corpo che prova un senso di soddisfazione e controllo nel privarsi, di debolezza nel lasciarsi andare, un corpo che si difende, che è geloso e possessivo di se stesso, che non vuole che più nessuno lo violi, un corpo segnato da lividi e cicatrici, un corpo mancante lembi di pelle, carne viva esposta ma che non fa male, si chiede solo il perchè di questi vuoti, un corpo che invece ha la pelle ma talmente smagliata da mostrare ciò che dovrebbe nascondere, due corpi nudi uno con la pelle olivastra e uno con la pelle bianca, la prima illuminata dalla luce di una candela, la seconda bruciata, un corpo vestito tutto di nero arranicchiato nell'angolo di una stanza grande, grandissima, sperando di riuscire a scomparire, un corpo che esiste ma non lo sa, un corpo che non ha ne forma ne sesso, un corpo che si sente male e espelle feci e vomito in luoghi non consoni per poi prova disgusto verso i suoi escrementi, un corpo statico, pigro, letargico, in uno stato comatoso, un corpo che si rianima, un corpo che cammina, nuota, pedala, gioca, corre, un corpo che balla, si muove ad un ritmo che gli fa provare emozioni forti, un corpo accarezzato, accudito, apprezzato e un corpo abusato, menato, violentato, il corpo indifeso di una bambina che si deve difendere e deve difendere altri corpi ancora più deboli del suo da quelli degli adulti, gli stessi adulti che dovrebbero difenderla, il corpo di quella bambina, ormai ragazzina, che cade da un letto a castello nel sonno, non si sveglia ma sveglia tutti quelli che dormono in quella stanza con urli e pianti, che quando al risveglio le viene chiesto cos'era successo non si ricorda nulla, vede di essere coperto di lividi e si ricorda solo il sogno che ha fatto, il sogno di se stessa che guarda il corpo di un bambino piccolo mentre dorme e che cade dal letto, il corpo di quella stessa bambina di 7 anni che dorme con quello del fratellino di 6 mesi che quando però si sveglia vede i genitori che piangono e le vien detto che il corpo del suo fratellino è da seppellire, non si sveglierà mai più, i corpi di genitori che soffrono e quelli di figli che soffrono a cause dei genitori, il corpo di una figlia che lotta con quello della madre, una figlia che ha fatto da madre alla madre e non è mai potuto essere figlia, un corpo che riproduce un'altro e poi vive mille sensazioni intense verso di esso: protezione, rifiuto, fastidio, tenerezza, rabbia, impotenza, paura, gioia, orgoglio, abbandono, gelosia, invidia, amore, un corpo che muore e uno che nasce o rinasce, un corpo che, come un diario, racconta su di se le esperienze di una vita, un corpo che è solo un corpo!


Anonimo

2 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Molto intenso. E con uno splendido ritmo. Chi è l'anonimo?

1:12 AM  
Blogger estherophobia said...

Ehhh...bella domanda! Non si può dire se no che anonimo sarebbe?!?!

4:13 PM  

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