Wednesday, April 04, 2007

Thank you Salvador Dalì!

7 Comments:

Blogger feffo's said...

penso che il pregio e il difetto di questo pittore sia che possiede delle abilità tecniche "troppo" esposte.Di fronte ad un quadro di Dalì ci si sofferma tutti ad occhi sgranati e talvolta sfuggono i suoi migliori linguaggi che sono poi quelli un pò meno "leccaculo".
Trovo che lui e Wharol sono i pittori che meglio hanno venduto oltre che l'opera, il personaggio.
Peccato che Dalì dal vivo sia un pochetto "deludente" viste le dimensioni spesso più piccole di quel che ci s'immagina...ma è il difetto di questa pittura di sogno, nell'immaginario si manifesta grandiosa e stupefacente...un pò come chi vede per la prima volta la Gioconda.
Ma ogni volta che mi chiedono qual'è il pezzo che preferisci io esito e mi confondo e vado in difficoltà:per questo è un pittore magistrale.Quale preferisci tu?

7:31 PM  
Blogger estherophobia said...

Amando alla follia il surrealismo in tutte le sue forme, dal arte alla lettura al cinema e in assoluto i sogni trovo Dalì il pittore che più di tutti è riuscito a riportare i sogni su tela, come David Lynch su pellicola o Kafka su carta.
I quadri di Dalì sono una delle poche cose trovate fin ora che non mi annoiano mai, potrei passare ore a guardare e riguardare lo stesso quadro perchè ogni volta riesco a notare qualcosa di diverso e anche le sensazioni che mi trasmettono variano. Sono intense di figure, colori, immagini onirici e passano dal caos e delirio più totale alla desolazione e minimalismo più assoluta, spesso anche nello stesso quadro! A mio parere sono molto personali e individuali perchè ti danno la possibilità di vedere e captare ciò che vuoi e spesso noto che in base al mio umore del momento vedo e noto cose diverse.
Adoro in particolare la sensazione dell'infinito che mi trasmettono, come se non ci fosse tempo o spazio.
Per quanto riguarda le dimensioni, in effeti mi è capitato di immaginare dei quardi più grandi dal vivo ma è stato il contrario per le sue sculture. Un paio di anni fà sono andata a vedere una sua mostra a Londra nella quale c'erano più che altro sculture e sono rimasta sorpresa dalla grandezza della maggioranza perchè me li aspettavo più piccole, in particolare il rinoceronte, Gala che guarda dalla finestra e la donna con i cassetti che le escono dal corpo.
Sicuramente ha saputo vendere il personaggio, non poteva che essere così essendo poi il narcisismo fatta persona. Lo si capisce bene dalla sua frase:
"Every morning when I wake up, I experience an exquisite joy - the joy of being Salvador Dalí - and I ask myself in rapture: What wonderful things this Salvador Dalí is going to accomplish today?"
Il mio quadro preferito? In assoluto The Metamorphosis of Narcissus!!! Ogni volta che vado a Londra vado alla Tate Modern a vederlo, Meraviglioso!!!

8:54 PM  
Blogger PEABOY said...

Feffe critico d'arte?
Non tutti fanno la "carriera" di Sgarbi...ce siamo capiti feffo?

9:09 PM  
Blogger feffo's said...

Vai a Figueras se non ci sei già stata,ti stupirai!la metamorfosi è un bel minestrone di linguaggi,io ho un debole per la premonizione della guerra civile e quel magnifico sogno provocato da una mosca con fantasia di tigri, melograno e chi più ne ha(mette dei titoli lunghi come la Wertmuller!)...hei Toldo...ho perso buona parte della mia vita in questa roba...non ho l'abilitazione all'insegnamento ma potrei esser il classico supplente di storia dell'Arte! :)

9:59 PM  
Anonymous Anonymous said...

Noi ci siamo stati nella città natale di Dalì! Omar ti ricordi? C'è qualcosa di bello. Anche la stanza con il divano a bocca le narici e gli occhi a quadro che tu vedi in tre dimensioni da una specie di lente montata su una scaletta. E davvero, Feffe, i quadri sono un po' piccoli. C'è un cristo "ipercubo" ma è uno minore e non rende. Vorrei però tessere le lodi di Dalì. Che seppure abbia saputo vendere magistralmente il suo personaggio, c'è un simbolismo dietro ai suoi quadri che secondo me in un artista come Warhol manca. Poi mi potrete parlare di riflesso del consumismo o che le opere di Silver Screen erano un ritratto della cultura contemporanea, ma lui, è stato certo un artista, unico, produttivo, materiale ma non profondo. Ed è questo che amo dell'arte e degli artisti. La loro sensibilità. Quando mi toccano.

5:08 PM  
Blogger PEABOY said...

Io Figueres me lo ricordo...quando giravamo con la bici per il centro urlando "più figueres per tutti!"

6:28 PM  
Blogger estherophobia said...

E bravi ragazzi!
Il divano era alla mostra che ho visto a Londra!
Lele, concordo in pieno sul simbolismo che c'è dietro ai suoi quadri!
Spero di andarci anch'io un giorno a Figueras...e girerò anch'io in bici urlando, "più figueras per tutti!" Hehehe!

4:41 PM  

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